29/03/09

Report - "I Vicerè" 4a parte

Dalla puntata di Report del 15 marzo 2009, l'inchiesta documentata su Catania in versione multimediale in 8 imperdibili post.

I VICERE’
di Sigfrido Ranucci

(4a parte)



SIGFRIDO RANUCCI FUORI CAMPO
Catania è la città a più alto rischio sismico che c’è in Europa e non solo a causa dell’Etna

PAOLINO MANISCALCO – EX ASSESSORE ALLA PROTEZIONE CIVILE
Il pericolo grave non viene dall’Etna, viene dalla faglia Ibleo-Maltese che si trova a circa 20 km
a largo, parallela alla costa orientale della Sicilia e che è quella che ha generato i più forti terremoti che appunto hanno colpito le località della Sicilia Orientale.

SIGFRIDO RANUCCI FUORI CAMPO
Dopo il terremoto di Santa Lucia, nel dicembre del ‘90, dove muoiono 17 persone ed in 15 mila
rimangono senza casa, il governo stanzia circa 4mila miliardi di lire da spendere per la ricostruzione e per la prevenzione antisismica degli edifici strategici.

PAOLINO MANISCALCO – EX ASSESSORE ALLA PROTEZIONE CIVILE
Sono quelli che debbono restare in piedi in caso di terremoto per dare i soccorsi: per esempio
gli ospedali, le caserme dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri, i Municipi per poter coordinare tutta l’assistenza. Quindi prima cosa gli edifici strategici, seconda cosa le scuole.

SIGFRIDO RANUCCI FUORI CAMPO
E’ il 2002 e Silvio Berlusconi conferisce a UMBERTO SCAPAGNINI - EX SINDACO DI CATANIA i
poteri speciali per l’emergenza traffico e sicurezza sismica. Senza passare dal Consiglio
Comunale, può disporre di 850 milioni di euro tra cui anche i fondi per la sicurezza delle scuole.

SALVO CANNIZZO
Cioè una cosa del genere cadendo in testa…

SIGFRIDO RANUCCI
Questa è crollata quando c’erano i bambini?

SALVO CANNIZZO
Per fortuna no.

SIGFRIDO RANUCCI
E’ crollata di notte, quando è crollata?

SALVO CANNIZZO
Si è crollata da sola.

SIGFRIDO RANUCCI
Di notte…

DONNA
No, non c’era nessuno.

SIGFRIDO RANUCCI
E’ stato un miracolo?

SIGFRIDO RANUCCI FUORI CAMPO
E’ la scuola elementare Brancati.

SIGFRIDO RANUCCI
E’ agibile questa scuola o no?

SALVO CANNIZZO
No.

SIGFRIDO RANUCCI FUORI CAMPO
Negli anni passati si erano aperte delle crepe sui muri, quando ad ottobre improvvisamente è
crollato il soffitto.

SALVO CANNIZZO
Per nascondere le crepe mettevano la tela. Questo qua è dal ‘90 in poi praticamente che ad
onor del vero il preside faceva le segnalazioni. Venivano e dicevano: “No, no, non è un problema strutturale è solo un problema di intonaco.

SIGFRIDO RANUCCI
E invece stava crollando la scuola.

SALVO CANNIZZO
E infatti si vede il problema di intonaco…

SIGFRIDO RANUCCI FUORI CAMPO
In realtà l’edificio stava cedendo a partire dalle fondamenta.

SALVO CANNIZZO
Se vede qui dal terreno, ha spaccato il terreno e poi sono partite le crepe.

SIGFRIDO RANUCCI FUORI CAMPO
E così 220 bambini vengono spostati nella sede centrale, la Vitaliano Brancati, e pensavano di
essere finalmente al sicuro.

SALVO CANNIZZO
Qualche notte fa tre quarti del tetto…

SIGFRIDO RANUCCI
E’ crollato?

SALVO CANNIZZO
No, col vento si è alzato e l’abbiamo trovato a terra il giorno dopo quando abbiamo
accompagnato i bambini a scuola. Se fosse accaduto all’orario di ingresso o di uscita dei bambini, anziché durante la notte, provi ad immaginare la strage che potevano creare.

SIGFRIDO RANUCCI FUORI CAMPO
Non solo il tetto non era in sicurezza, ma la ditta incaricata dal Comune di Catania ha piazzato
delle scale antincendio che di fatto sono inservibili.

SALVO CANNIZZO
Questa qua dovrebbe essere l’uscita di sicurezza in caso d’incendio quindi io vorrei sapere…un
bambino dovrebbe: rompere la lastra, chiamare il fabbro, tagliare la grata di ferro e poi salvarsi.

UOMO 13
Qua fuori vede, l’attacco l’hanno saldato…vede com’è qua, hanno lasciato così guardi…

SIGFRIDO RANUCCI
Ma di chi è la responsabilità, del Comune?

UOMO 13
Il Comune ha dato, credo che abbia dato un appalto ad una ditta.

SIGFRIDO RANUCCI FUORI CAMPO
La stessa ditta deve essere passata anche dalle parti della scuola materna di Padre Santo di
Guardo, costruita negli anni ‘50. Invano è stato chiesto più volte il certificato di staticità.

GIUSEPPE CAPITANO – PRES. MUNICIPALITA’ S. GIOVANNI GALERNO
Per tutta risposta abbiamo avuto la costruzione di questa scala antincendio.

SIGFRIDO RANUCCI
Questa qua?

GIUSEPPE CAPITANO – PRES. MINICIPALITA’ S. GIOVANNI GALERNO
Però come si può vedere praticamente…è stata fatta la scuola, solo che non è stata fatta l’apertura.

SIGFRIDO RANUCCI
Quindi non possono né uscire i bambini, né entrare…

GIUSEPPE CAPITANO – PRES. MINICIPALITA’ S. GIOVANNI GALERNO
Né entrare chi è addetto alla sicurezza diciamo.

SIGFRIDO RANUCCI FUORI CAMPO
Ma l’odissea degli studenti della scuola Brancati non è ancora terminata, sono stati spostati in
una terza scuola che è stata appena inaugurata.

SALVO CANNIZZO
L’opera dove siamo venuti adesso è ancora un’incompiuta perché, come potete vedere ci sono
cavi elettrici, abbiamo fili dell’alta tensione, dovranno fare i rilievi elettromagnetici.

ANTONIO CONDORELLI
Senta per la palestra qual è la situazione?

FRANCESCO LO GIUDICE – RESPONSABILE AREA LIBRINO, COMUNA CATANIA
A sud della scuola ci sono già degli impianti sportivi, sono degli impianti bellissimi che si
devono soltanto completare e si possono assegnare.

SIGFRIDO RANUCCI FUORI CAMPO
Gli impianti a cui fa riferimento il responsabile del Comune sono questi del Pala San Teodoro,
costati più di 10 milioni di euro e ridotti in queste condizioni. Se non sono stati spesi per mettere in sicurezza le scuole dove sono finiti i fondi destinati alla prevenzione antisismica?

PAOLINO MANISCALCO – EX ASSESSORE ALLA PROTEZIONE CIVILE
Per fare Viale De Gasperi con l’assurda motivazione che questo posto dove ci troviamo, il
lungomare di Catania, potrebbe essere a rischio di Tsunami. Come si vede qui siamo a 10-12 metri s.l.m.

SIGFRIDO RANUCCI
Cioè hanno preso anche il posto sbagliato per…?

PAOLINO MANISCALCO – EX ASSESSORE ALLA PROTEZIONE CIVILE
Si, a Catania ci sono delle aree a rischio di Tsunami.

SIGFRIDO RANUCCI
Ma non è questa!

PAOLINO MANISCALCO – EX ASSESSORE ALLA PROTEZIONE CIVILE
Ma è la playa, è….Questa è l’unica zona che non è a rischio di Tsunami.

SIGFRIDO RANUCCI FUORI CAMPO
Questa è Viale De Gasperi, l’ipotetica via di fuga per la popolazione da un ipotetico rischio
Tsunami. Se dovesse avvenire ora però, la fuga si fermerebbe qui perché l’opera non è stata completata. Quella che è stata invece completata con i fondi dell’ufficio speciale è questa bella rotonda di Ognina, ma poi ci sono i parcheggi cofinanziati con i fondi per la prevenzione sismica: parcheggio Zia Lisa, inaugurato ed abbandonato. Era nato per servire il cimitero di Catania, costo 3 milioni di euro. Poi c’è il parcheggio 2 obelischi costruito sui terreni della signora Maria Zeno, moglie dell’ex sindaco di Catania Enzo Bianco, costo preventivato 6 milioni 7 mila euro, anche questo abbandonato. Il parcheggio Fontana Rossa vicino all’aeroporto, appaltato al consorzio Uniter, costo oltre 13 milioni di euro. Sorge su un terreno agricolo espropriato al prezzo esorbitante di 5 milioni e 700 mila euro. E la musica non cambia con i parcheggi realizzati con la cosiddetta “finanza di progetto”. I soldi li mettono i privati e quindi in qualche modo ci devono guadagnare, come questo di Piazza Europa appaltato a Mario Ciancio ed Ennio Virlinzi. Dopo l’aggiudicazione, con una scrittura privata, viene trasformato in centro commerciale e per soddisfare le esigenze delle banche finanziatrici il Comune ha pure concesso la nuda proprietà della piazza per 40 anni. In totale su 22 parcheggi solo 5 sono stati realizzati.

ANONIMO 1
Un settore, da andare a vedere se tu in Sicilia vuoi scoprire una cosa interessante, è il settore
della progettazione perché qui ogni politico ha un ingegnere al quale assegna tutto.

ANONIMO 2
Poi alla progettazione ci puoi fare anche quei giochetti, con le varianti, con il discorso che puoi
buttare giù una progettazione che mai verrà realizzata, e cose varie, tu puoi dare soldi alle persone come e quando vuoi.

ANONIMO 1
Allora a me è capitato che quando ti danno un incarico, il 50% va al politico. Se a me tecnico,
mi danno l’incarico di fare una scuola, chi è che a me mi fa avere il lavoro, questa è una modalità fa parte della nostra cultura, gli devi dare almeno il 50% se non di più.

MILENA GABANELLI IN STUDIO
La testimonianza che avete sentito è di un ingegnere che lavora per enti pubblici e si riferisce
ad un sistema, non necessariamente ai casi che abbiamo visto. Certo è difficile capirci un gran che, perché Scapagnini agendo per conto del governo i fondi li ha spesi a sua discrezione. Tecnicamente si dice “agire per cassa e non per competenza”. Per quel che riguarda la storia dei parcheggi trasformati in centri commerciali, è stato chiesto il rinvio a giudizio per abuso d’ufficio per Scapagnini e i suoi dirigenti, per turbativa d’asta invece per 4 imprenditori. Insomma 850 milioni destinati alla sicurezza sismica e alla viabilità sono stati spesi anche così. Come dire i soldi arrivano, mettiamo per fare le fogne, e tu invece li spendi per alimentare un sistema che ti garantisce i voti, le fogne le dovrai sempre fare, e tu richiederai fondi per questo, e ti arriveranno, e tu li spenderai per altro… e avanti Savoia…

SIGFRIDO RANUCCI FUORI CAMPO
A San Giovanni di Galermo vivono 18 mila persone. E’ considerato uno dei quartieri residenziali
di Catania, sono le case dello IACP, Istituto Autonomo Case Popolari. Solo in questo condominio vivono in 1200.

RESIDENTE 1
Spesso, spesso succede, già è un mese che siamo così. Questa qua è tutta carta igienica,
melma, pipì, e qua c’è la fuoriuscita che ancora insiste.

SIGFRIDO RANUCCI
Questo succede sistematicamente?

GIUSEPPE CAPITANO – PRES. MINICIPALITA’ S. GIOVANNI GALERNO
Purtroppo si.
...continua... (5a parte)

post precedenti: (1a parte), (2a parte), (3a parte)





27/03/09

L'Aci S.Antonio è Retrocesso!

Eccellenza Gir. B
giornate 15a, 16a, 17a, 18a, 19a, 20a, 21a, 22a, 23a, 24a, 25a, 26a, 27a, 28a, 29a

Storia di una retrocessione annunciata

13-12-08 ACI S.ANTONIO-PATERNO' 0-3
ACI S. ANTONIO: Russo, Calvagno (50’ Scuto), Spartà, Patti, Campanella, Castronuovo, Vasta (65’ Aloisi), Mangano, Alessandria (40’ Saitta), Coppa, Principato. All. Salvatore Murabito.
PATERNÒ: Atanasio, Borzì (91’ Guarnaccia), Zappalà, Castorina, Sanfilippo, Miraglia, Di Peri, Magrì (80’ Trapani), Gianguzzo, Condorelli, Mirabito (57’ Leoncavallo). All. Orazio Pidatella.
ARBITRO: Mandina di Palermo. Assistenti: Iapichello di Siracusa e Amante di Messina.
RETI: 67’ Di Peri, 75’ Condorelli, 87’ (rig) Gianguzzo.
NOTE: ammoniti: 33’ Zappalà, 72’ Spartà, 86’ Russo.

In panchina l'allenatore in seconda, Salvatore Murabito, per la squalifica di Donzuso (fino al 20/01) che, dalla tribuna, è riuscito ugualmente ad insultare e minacciare l'arbitro (verrà squalificato, stavolta fino al 20/02). Nonostante i nuovi arrivi, l'Aci S.Antonio tiene solo il primo tempo. Nella ripresa, con i biancazzurri stanchi morti, il Paternò dilaga. E l'ex Gianguzzo segna pure un rigore.

Il calcio mercato di dicembre è alquanto scandaloso. La società, che disponeva già di una squadra piena di giovani dell'87 e con le due uniche "chioccie" il capitano Mangano e Gianguzzo ha pensato bene di "ringiovanire" la squadra cedendo proprio i due esperti del team più il capocannoniere Vasta! Incredibile!
Le operazioni di mercato:
Acquisti: Nello Leonardi, Tony Aloisi, Coppa, Spartà e due ragazzi del ’91, D’Urso e Scalia;
Cessioni: Santo Privitera, Santo Mangano, Stefano Sciacca, Santo Gianguzzo e Nino Vasta.

ACI SANT’ANTONIO: D’Antone, Castronuovo, Spartà, Scalia, Campanella, Stancanelli, Sottile, Scuto, Alessandria (44’ st Musumeci), Coppa (46’ st Coppa), Aloisi (41’ st Leonardi). All. Caramel.
ENNA: Presti, Trapani, Patelmo (24’ st Caccamo), Riccobene (38’ st Alessandro), Lombardo, Balsamo, Palermo, Muni, Nasonte, Petralia, Greca (4’ st Nontes). All. Nuccio.
ARBITRO: Maddocco di Messina.
RETI: 8’ pt e 42’ st Alessandria, 12’ pt Petralia, 43’ pt Coppa.
Con la lunga squalifica di Donzuso, a vedersela con Santino Nuccio c'è nientepopodimenochè... Vladimiro Caramel, il mingherlino centrocampista dell'Acireale cadetta (l'anno scorso mister dell'Atl.Riposto)! E cu c'iu potta? Ad ottobre era stato tesserato allenatore dei juniores.
L'Enna, ormai senza il portiere goleador, gioca rimaneggiata a causa di una crisi tra società e giocatori. Così l'Aci S.Antonio porta a casa i 3 punti. Il match-winner della giornata è Concetto Alessandria (classe'88), già nelle giovanili di Catania e Juventus, che ha siglato una doppietta. L'altra rete di Marco Coppa.

La vigilia di Natale arriva un regalino: il Giudice Sportivo ci toglie un punto, quello relativo alla partita del 6 dicembre con l'Universal Misterbianco. Infatti ha avuto esito positivo il reclamo dei dirigenti del Misterbianco riguardo "la posizione irregolare del calciatore Fichera Claudio Salvatore, schierato dalla Società Aci S.Antonio sebbene squalificato". La partita viene omologata persa per 3-0, il dirigente accompagnatore ufficiale, sig. Arcidiacono Salvatore, viene inibito fino al 31/01/2009. A Fichera un'altra giornata di squalifica.

04-01-09 RAGUSA-ACI S.ANTONIO 3-0
RAGUSA: Silvestri; Bruno, Conti, Nobile, Giacalone (dal 26’ st Campanella); Raciti, Privitera (dal 18’ st Mossa), Condorelli; Leone (dal 35’ st Linares), Strano, Di Prima; a disposizione: Graziano, Occhipinti, Ragusa, Rovetto; all. Zingherino.
ACI SANT’ANTONIO: D’Antone; Calvagno (dal 6’ st Saitta), Stancanelli, Campanella, Castronovo; Spartà, Scudo, Scalia, Sottile (dal 32’ st Musumeci); Leonardi, Coppa; a disposizione: Russo, D’Urso, Principato, Coco, Patituci; all. Caramel.
ARBITRO: Mirrione di Barcellona P. di Gotto
RETI: nel primo tempo al 36’ Di Prima; nella ripresa al 39’ (rigore) e al 44’ Strano.
NOTE: terreno in pessime condizioni, spettatori 400; angoli 9-1; espulso, rosso diretto, al 35’ del st Stancanelli; ammoniti: Coppa, Campanella, Castronovo, Privitera e Condorelli.
Inizia male il 2009 all'"Aldo Campo". Fino a 10 minuti dalla fine, quando è scattato il rosso per Stancanelli (anche lui con la lingua lunga), i biancazzurri cercavano il pareggio (sfiorato con un palo di Sottile), ma la capolista Ragusa, nonostante un super D'Antone, ne approfitta. Ma la lingua lunga ce l'ha avuta anche un sostenitore santantonese che insultando l'arbitro è riuscito a far comminare alla società un'ammenda di 200 euro.



NUOVA AQUILA GRAMMICHELE: Di Silvestro, Giandinoto G., Vedda, Chiovaro, Volpini, Di Fiore, Bollino, La Terra (67’ Malizia), Attaguile (93’ Giandinoto G. A.), Zagami, Sammartino. All. Balsamo.
ACI SANT’ANTONIO: D’Antone, Calvagno, D’Urso, Principato, Campanella, Spartà, Sottile, Scuto, Leonardi, Coppa (13’ Saitta), Alessandria (73’ Musumeci). All. Caramel.
ARBITRO: Tilaro di Enna
RETI: 51’ Attaguile, 53’ Leonardi, 90’ Chiovaro.
Niente da fare. La zona cesarini quest'anno ci è contro. L'Aci S.Antonio pareggiava, grazie ad un gol facile facile dell'ex acese Leonardi, fino al 90' quando Chiovaro da centrocampo beffa D'Antone fuori dai pali.

ACI S.ANTONIO: D’Antone, D’urso (82 Coco), Spartà, Principato, Stancanelli, Castronuovo, Sottile (57 Saitta), Scalia, Alessandria (67 Musumeci), Leonardi, Scuto. All. Caramel.
ORLANDINA: Bucca, Saraniti, Aiello, Margò, Milazzo, Emanuele, Turano, Contempo, Maranzano, Pratella (59 Ferrer), Zingales (89 Crimi). All. Bontempo
RETI: al 73’ Maranzano
ARBITRO: D’Annibale di Marsala
Per l'Orlandina era una gara impegnativa, ma all'ennesima espulsione per protesta di un santantonese (65' Principato) la gara cambia volto e arriva un'altra sconfitta che allontana l'Aci S.Antonio dalla zona sopra i play-out.

ACIREALE: Greco, Grosso, Perricone, Cipolla, Scalia, Bognanni, Regalino, Calascibetta, Lo Coco (94’ Puglia), Leotta (88’ Consoli), Antonucci. Allenatore: Bellinvia.
ACI S.ANTONIO:
D’Antone, Stancanelli, Castronovo, Patti, Campanella, Calvagno, Spartà (35’ Camelia), Scalia (59’ Saitta), Leonardi, Coppa, Aloisi. Allenatore: Caramel.
ARBITRO:
Zuliani di Biella
RETE: al 30’ autogol di Spartà

L'Aci S.Antonio allenata ormai dalla coppia Donzuso-Caramel si presenta allo sbando in occasione del derby delle Aci. I granata giocano male ma i santantonesi peggio. I cugini così vincono grazie ad un autogol di Spartà. Sarà stato un regalo di S.Sebastiano?


ACI S. ANTONIO: D’Antone, Calvagno, Spartà, Patti, Castronuovo, Stancanelli, Scuto, Saitta ( 46’ Sottile ), Alessandria (70’ Leonardi ), Coppa ( 65’ D’Urso ), Aloisi . All. Caramel
CAMARO: Paterniti, Crimi, Irrera, Cammaroto, Cataldi, De Maria ( 45’ Topa ), Roccazzella ( 86’ Gugliotta ), Assenzio, Pistone, Mastroieri ( 80’ Comandè ), Di Salvo . All. Accetta.
ARBITRO: Tesi di Pistoia, assistenti Vella e Guagenti di Caltanissetta
RETI: 60’ Roccazzella, 65’ Patti .
Stavolta l'Aci S.Antonio gioca bene e in 10 uomini per l'espulsione di Alfio Spartà, riesce a pareggiare con il Camaro (di solito insoddisfacente fuori casa). Il gol del pareggio è siglato da Rosario Patti che appena tornato dall'infortunio, rischia una gamba in spaccata per segnare la rete. All'inizio della partita un minuto di raccoglimento in memoria dell'ex allenatore santantonese Vittorio Minacapelli.
Disciplinare a margine.
Spartà dopo l'espulsione combina l'ira di dio e si becca una squalifica di 7 giornate poi ridotta a 6. Il mister Donzuso, già supersqualificato, chiarisce una volta per tutte qual'è la sua attività preferita: insultare gli arbitri! Allungata ancora una volta la squalifica fino al 5 marzo. E anche stavolta un tifoso insulta la terna (ammenda 400 euro).


TRECASTAGNI: Liotta, Caponnetto, Condorelli, Strano, Gangemi (57’ Indelicato), Vezzosi, Emanuele, Cacciola, Di Renzo (89’ Bonanno), Cannizzaro, Sicali (67’ Alessandrino). All. Cacciola.
ACI S. ANTONIO: D’Antone, Calvagno, Sampini, Saitta (71’ Musumeci), Castronuovo, Stancanelli, Sottile, Patti, Leonardi, Scuto, Aloisi (49’ Alessandria). All. Caramel.
ARBITRO: Boscia di Messina. Assistenti Davide di Messina e Fazio di Barcellona.
RETI: 30’ Leonardi, 70’ e 83’ Di Renzo.
Ormai situazione disperata, 5a sconfitta su sei gare, sempre maledetti i minuti finali. E pensare che i biancazzurri erano passati in vantaggio con un rigore di Nello Leonardi... manca evidentemente esperienza.

ACI S ANTONIO: D’Antone, Castronuovo (51’ Calvagno), Sampini, (41’ Alessandria), Principato (51’ Aloisi) Campanella, Stancanelli, Saitta (63 Gravagna), Patti, Leonardi, Scuto, Scalia (25’ Alessandria). All. Caramel
AURORA VIAGRANDE: Bonfatto, Licciardello (56’ Russo), Salvo, Platania, Chiari, Caliò, Galiano, Rizza, Grasso, Suriano, Dugo. All. Romeo.
ARBITRO: Capone di Palermo
RETI: al 5’ Dugo, 21’ Suriano, 61’ Stancanelli (autorete), 64’ Rizza.
La partita viene posticipata alle 18 per concomitanza con gara del calcio femminile. Ore 19,20 circa, al minuto 77' i fari del comunale, forse per pietà, hanno smesso di illuminare il prato rifiutandosi a breve di riprendere il loro lavoro. Il risultato dello scontro diretto per la salvezza segnava uno spietato 4 a 0 per gli ospiti. Effettivamente i riflettori spenti hanno avuto un loro senso. L'arbitro interrompe la partita ma il risultato verrà omologato ugualmente. La responsabilità tecnica è della Società che non ha nemmeno invocato al GU una causa di forza maggiore. E per completare i soliti tifosi rivolgono insulti e qualche sputo alla terna (ammenda di 350 euro).

Il 16/02 Venero Donzuso si dimette e arriva Alessandro Gaetano Settineri, già allenatore della selezione provinciale di allievi e giovanissimi. Siamo alla frutta.

Rosolini: Brafa. Randazzo, Purpura, Moncada, Lao, Vilardo, Toro (92’ Errante), Scatà, Trombatore V. (80’ Cannavò), Implatini, Restuccia (65’ Trombatore D.). Allenatore: Falco.
Aci Sant’Antonio: D’Antone, Lanzarotti (84’ Aloisi), Calvagno, Principato (64’ Sottile), Campanella, Castronuovo, Saitta (46’ Alessandria), Patti, Leonardi, Coppa, Scuto. Allenatore: Settineri.
Arbitro: Morsello di Marsala.
Assistenti: Gioè di Messina e Nania di Barcellona Pozzo di Gotto.
Rete: 47’ Randazzo.
Note: Giornata fredda, terreno di gioco in buone condizioni. Presente un centinaio di spettatori. Ammoniti Toro, Vilardo, Principato, Campanella e Castronuovo. Recupero 3’ e 5’
Si gioca in campo neutro, a Francofonte; e qui, anche il Rosolini, un'altra concorrente per la salvezza, batte l'Aci S.Antonio. Mentre gli aretusei arrivano per la prima volta in zona playout, i santantonesi precipitano sempre di più. Ancora reazioni scomposte a fine gara.

ACI S. ANTONIO: D’Antone, Panzarotti,Calcagno, Patti, Campanella, Castronuovo (60’ Di Bella), Aloisi (66’Alessandria), Principato, Leonardi, Coppa (75’Mangano), Scuto. All. Settineri
BIANCAVILLA: Mazzola, Dandone, Longo, Vadalà, Castronovo, Fichera, Messina, Corrente, Pisano (75’ Licciardello) Caruso, Battiato. All. De Cento
ARBITRO: Raggio di Palermo
RETI: 4’ Pisano, 61’ Patti, 75’ Battiato.
Contro il Biancavilla i ragazzi si impegnano, ce la mettono tutta. Coppa ha segnato un gol e ne ha sfiorati molti altri ma alla squadra manca qualcosa. Intanto l'ultimo posto si condivide con il Viagrande.

DUE TORRI: Durante, Guagliardo (50 Licari), Balsamo, Veneroso, Re, Quattrocchi, Iarrera (52’ Quintoni), Patti, Cerasuolo, Platania (77’ Spinella), Lipari. All. Raffaele
ACI SANT’ANTONIO: D’Antone (72’ Barbagallo), Lanzarotti, Calcagno, Patti, Campanella, Castranuovo, Saitta (52’ Di Bella), Alessandria, Leonardi, Mangano (68’ Sampini), Scuto.
All. Settineri
ARBITRO: Musso di Siracusa
Dietro il pareggio a reti bianche ci sta un attacco frontale del Due Torri che sbaglia di tutto, anche grazie al solito super D'Antone, che però stavolta è costretto a uscire per un grave infortunio dopo un rinvio. Si tratta di una distorsione al ginocchio (sospetta lesione ai legamenti). Ci mancava solo questa. Era rimasto l'ultimo baluardo, mentre nei due punti di distacco dai play-out si fa sentire tutta l'assenza in attacco di Antonino Vasta.

08-03-09 ACI S.ANTONIO-MILAZZO 1-2
ACI S. ANTONIO: Cantone; Lanzarotti, Calcagno; Patti, Campanella, Castronuovo (77’ Sampini); Saitta (41’ Aloisi), Alessandria, Leonardi, Mangano, Scuto (72’ Di Bella). A disposizione Barbagallo, D’Urso, Musumeci e Scalia. All. Settineri.
MILAZZO: Di Dio; Lo Presti, Fleri; Balastro, Di Napoli, Frassica; Santamaria, Pettinato (76’ D’Arrigo), Calabrese, Camarda, Torcivia (69’ Venuti). A disposizione Frazzica, Ceraolo,, Cipriano, Licari e Impalà. All. Venuto.
ARBITRO: Bichisecci di Livorno, collaboratori Bongiardina di Siracusa e Ticino di Enna.
RETI: 35’ Calabrese, 75’ Di Bella, 79’ Venuti.
NOTE: giornata primaverile; circa 500 spettatori con buona rappresentanza ospite. Ammoniti Campanella, Castronuovo e Aloisi dell’Aci S. Antonio, Camarda del Milazzo. Calci d’angolo 5-3 per la squadra ospite.
Raggiungere la salvezza è un'impresa disperata soprattutto quando si affronta la capolista. Il Milazzo arriva ad Aci S.Antonio cercando la vittoria e vince. Con in porta l'esordiente Cantone l'Aci S.Antonio subisce la prima rete da un colpo di testa di Calabrese ma pareggia con Di Bella appena entrato. Per lui primo gol e tanta gioia. Poi però arriva in contropiede il 2-1 dei mamertini. La partita ha visto un Aci S.Antonio che con quel gol ha messo un attimo in crisi i biancorossi che oramai sono diretti verso la promozione. In tribuna erano presenti molti tifosi rossoblu ma anche un nutrito gruppo di tifosi acesi, venuti lì per tifare contro la concorrente Milazzo. Da segnalare un arresto avvenuto durante le fasi di filtraggio della partita nei confronti di uno di questi sotto provvedimento Daspo che, ritenendo di non essere riconosciuto in quanto tifoso dell’Acireale, è entrato allo stadio ed ha tentato di oltrepassare i controlli. Gli è andata male.

15-03-09 VILLAFRANCA-ACI S.ANTONIO 2-2
Villafranca: Giunta, Pergolizzi, Mavilia, Mento,Travaglia,De Salvo,Spidalieri,Cipriano (dal 70' Rasà), Aricò, Fleres (dal 85' Minutoli), Merlino. All: Giunta
Aci S. Antonio: Cantone,Sampini,Dusso,Patti,Campanella,Lanzerotti (90' Musumeci),Spartà ( dal 83' Coppa ) Leonardi,Scuto,Mangano, Alessandrì. All: Settineri.
Arbitro: Guddo di Palermo 6, assistenti Pace e Saia di Palermo.
Marcatori: 5’ Merlino, 11’ Alessandria, 32’ Spidalieri, 41’ Campanella.
Recupero: 2' e 5' minuti.
Ammoniti: Campanella, Lanzerotti (Aci Sant'Antonio), De Salvo (Villafranca).

Un altro scontro diretto per la salvezza, stavolta a Villafranca Tirrena contro la squadra locale. Arriva un pareggio convulso frutto di due rimonte da parte dell'Aci S. Antonio. Passa in vantaggio il Villafranca ma sei minuti dopo Concetto Alessandria pareggia. Arriva poi di nuovo il vantaggio biancoverde con un errore dell'estremo difensore Cantone e 10 minuti dopo un colpo di testa del capitano Salvo Campanella riequilibra il risultato. Ci sono anche due goal annullati alla squadra di casa. Per il resto, nella ripresa, tutto rimane immutato. Anche la classifica però. I biancazzurri sono sempre ultimi a due giornate dalla fine.

22-03-09 ACI S.ANTONIO-MISTERBIANCO 0-2
ACI S. ANTONIO: Cantone, Calcagno, D’Urso (79’ Saitta), Spartà, Di Bella (46’ Sampini), Patti, Coppa, Leonardi, Alessandria, Mangano, Scuto (67’ Sottile). All. Settineri
MISTERBIANCO: Pappalardo, Fichera G, Oliveri (79’ Ferraiuolo), Orofino, Murabito, Filistad, Fichera D, Privitera, Montalto, Celso (58’ Giglio), Borbone. All. Campanella
ARBITRO: Marini di Messina
RETI: 63’ Oliveri, 91’ Orofino.
L'Aci S.Antonio, con una giornata d'anticipo, è matematicamente retrocesso, ultimo in classifica con 19 punti. Il Viagrande vincendo si porta a 22 e si giocherà un posto nei playout, l'ultima giornata con Rosolini e Nuova Aquila. Nella stessa giornata il Milazzo conquista la promozione in serie D.
I biancazzurri dovevano vincere per evitare la retrocessione diretta e invece ogni speranza si è schiantata contro la traversa, al 58' colpita da Marco Coppa. Poi è arrivato il goal del Misterbianco, qualche altra chance sciupata e, come al solito nei minuti finali, la condanna definitiva. A niente è servito iniziare la partita con 20 minuti di ritardo, il prossimo anno l'Aci S.Antonio militerà nel campionato di Promozione. Non prima di giocarsi l'ultima a Paternò domenica prossima. Con l'ennesimo allenatore squalificato! (anche Settineri beccato ad insultare il direttore di gara)

23/03/09

Report - "I Vicerè" 3a parte

Dalla puntata di Report del 15 marzo 2009, l'inchiesta documentata su Catania in versione multimediale in 8 imperdibili post.

I VICERE’
di Sigfrido Ranucci

(3a parte)



MILENA GABANELLI IN STUDIO
In un paese democratico il consenso si esprime con il voto, chi ne ha di più vince. E normalmente come si acquista il consenso, con le cose che fai, attraverso la tua capacità di gestire bene e far quadrare i conti. Ed è importante che i giochi siano puliti, perché quando vai a votare per la gestione dello Stato anche i voti del piccolo paesino fanno numero. E poi perché il politico dalla piccola città scala le poltrone fino ad arrivare al cuore del Paese. Chiusa premessa. Siamo a Catania, dal 2000 il sindaco è Scapagnini. Suo vice nei primi tre anni Raffaele Lombardo, con delega al personale e ai lavori pubblici, poi diventa presidente della Provincia ma mantiene al comune i suoi uomini di fiducia. Nel 2005 si vota per l’elezione del nuovo sindaco, il bilancio è in rosso ma nessuno lo sa. Scapagnini viene rieletto, poi i nodi vengono al pettine.

SIGFRIDO RANUCCI FUORI CAMPO
Alla vigilia delle Comunali del 2005 Berlusconi si allea con Raffaele Lombardo, ex vicesindaco di Catania, che in quel momento è anche presidente della Provincia e soprattutto leader dell’ appena nato Movimento Per L’Autonomia che porta in dote a Scapagnini il 20% dei consensi. Ma per il medico di Berlusconi a portarlo alla riconferma c’è stato anche altro.

SIGFRIDO RANUCCI
Lei ha rilasciato un’intervista in cui ha detto che ha vinto grazie al sesso.

UMBERTO SCAPAGNINI - EX SINDACO DI CATANIA
Faccia vedere questa. Al sesso di chi?

SIGFRIDO RANUCCI
No, Lei che faceva sesso…

UMBERTO SCAPAGNINI - EX SINDACO DI CATANIA
“Ho vinto le elezioni anche grazie alla buona attività sessuale”, è la confessione che Umberto Scapagnini - Ex Sindaco Di Catania, confermatosi nuovo sindaco di Catania ha fatto al settimanale Gente al quale ha raccontato i segreti del suo successo: “L’esercizio fisico, prendere farmaci antistress e avere una buona attività sessuale”. Beh, grosso modo, si è detto in un modo un po’ volgaruccio come cosa però sicuramente chi non riesce a potersi esprimere nella attività sessuale si deprime e rende meno…si deprime….

SIGFRIDO RANUCCI FUORI CAMPO
Nel 2002 l’Etna con un’eruzione
che dura 41 giorni sommerge la città di cenere. Il governo dà indicazioni affinché venissero ridotte le tasse ai cittadini coinvolti. Solo però nel 2005 e a 3 giorni dalle elezioni la giunta Scapagnini delibera contributi da 300 a 1000 euro a favore dei 4 mila dipendenti per risarcirli dei danni. Scapagnini è stato condannato in primo grado a 2 anni e 6 mesi per abuso d’ufficio e violazione della legge elettorale e a risarcire con 50 mila euro il rivale Enzo Bianco.

UMBERTO SCAPAGNINI - EX SINDACO DI CATANIA
Non si possono fare elargizioni nelle ultime settimane. Io prima cosa non ci ho pensato proprio che era l’ultima settimana, poi che vantaggio ne traevo non lo capisco.

SIGFRIDO RANUCCI FUORI CAMPO
Non ci ha pensato lui e non lo hanno fatto neppure altri 6 assessori candidati al Consiglio Comunale. Tra loro l’ex senatore Nino Strano.

NINO STRANO – CANDIDATO PDL ALLE ELEZIONI EUROPEE
Non so nulla perché io tra l’altro non conosco…non sono un grosso amministratore, sotto l’aspetto tecnico non c’era nessun intento clientelare in una delibera che noi abbiamo messo in piedi e che la giunta approvò allora. Io ricordo che fu un provvedimento…

SIGFRIDO RANUCCI
Fu solo una coincidenza?

NINO STRANO – CANDIDATO PDL ALLE ELEZIONI EUROPEE
Per me fu una coincidenza.

SIGFRIDO RANUCCI FUORI CAMPO
Nino Strano è diventato celebre per aver gridato al senatore Cusumano: “Checca squallida e mafioso” e per aver mangiato la mortadella in Parlamento per festeggiare la caduta del governo Prodi.

NINO STRANO – CANDIDATO PDL ALLE ELEZIONI EUROPEE
E’ un gesto del quale non mi pento assolutamente perché è un gesto allegorico, guardi…a me dispiace a me dispiace…

SIGFRIDO RANUCCI
Alla Almodovar

NINO STRANO – CANDIDATO PDL ALLE ELEZIONI EUROPEE
Esatto alla Almodovar, io sono un futurista, un Marinettiano, un Almodovariano.

SIGFRIDO RANUCCI FUORI CAMPO
E’ stato il primo dei non eletti nelle ultime politiche ma è amico personale del Ministro Ignazio La Russa che lo ha candidato come capolista per il PDL alle prossime europee.

SIGFRIDO RANUCCI
In questo momento che c’è una stretta del governo per la lotta alla mafia, il fatto che suo fratello sia l’avvocato di Santapaola, pensa che La potrà condizionare nella corsa alle elezioni?

NINO STRANO – CANDIDATO PDL ALLE ELEZIONI EUROPEE
Nella maniera più assoluta.

SIGFRIDO RANUCCI FUORI CAMPO
La politica e i dipendenti comunali a Catania sono legati a doppio filo e quando si avvicinano le elezioni, si tratta sempre di migliaia di voti. Negli 8 anni di amministrazione Scapagnini hanno cominciato un percorso di promozioni verticali con concorsi interni. Questo è stato possibile perché è mancato il regolamento tecnico degli uffici e dei servizi, previsto dalla legge Bassanini.

ANTONIO CONDORELLI
Gli uscieri, gli autisti che diventano operatori informatici…

VALERIO FERLITO – DIRIGENTE COMUNE CATANIA
Si, si sono verificati fatti di questo genere. Per esempio i giardinieri si sono ridotti come numero ma noi abbiamo ovviato…

ANTONIO CONDORELLI
….la manutenzione delle strade.

VALERIO FERLITO – DIRIGENTE COMUNE CATANIA
Anche gli operai della manutenzione strade…

ANTONIO CONDORELLI
Falegnami?

VALERIO FERLITO – DIRIGENTE COMUNE CATANIA
Si, falegnami, nettezza urbana e anche…diciamo tutta la fascia operaia, quella che si chiama fascia A insomma sotto il profilo contrattuale, si è in parte svuotata.

SIGFRIDO RANUCCI FUORI CAMPO
La mancanza di geometri al catasto per esempio ha bloccato le procedure di sanatoria edilizia con mancati introiti stimati per 50 milioni. In un solo anno poi il Comune ha pagato 6 milioni di consulenze esterne. Sul libro paga del comune 13 giornalisti e una sfilza interminabile di professionisti e politici trombati di tutti gli schieramenti.

ANONIMO 1
Le consulenze portano voti, sono un bacino di voti perché se io invece a te di darti il posto fisso ti do la consulenza io mi sono garantito la tua presenza di voti. Qua si dice di “tenere sotto scopa” le persone perché tu poi non ti allontani più dal partito.

SIGFRIDO RANUCCI FUORI CAMPO
Un giorno qualsiasi a Catania: un cassonetto dell’immondizia brucia in mezzo alla strada, un automezzo dei Vigili del Fuoco arriva dopo circa mezzora.

VIGILE DEL FUOCO
Siamo senza dispositivi di protezione perché noi siamo di passaggio. Ci riprenda ma non in faccia.

SIGFRIDO RANUCCI
Siete di passaggio? Ma non vi avevano chiamato?

VIGILE DEL FUOCO
Sta arrivando la squadra. Noi veniamo dall’autostrada.

SIGFRIDO RANUCCI
26 minuti per arrivare qui?

VIGILE DEL FUOCO
E’ tutto bloccato, noi dovevamo andare ad Acireale…è tutto bloccato, tutto bloccato, non si passa neanche con la sirena.

SIGFRIDO RANUCCI FUORI CAMPO
Loro erano di passaggio e dopo pochi minuti arriva una seconda squadra per spegnere l’incendio del cassonetto.

VIGILE DEL FUOCO
Non c’è un vigile urbano per strada, niente. Le macchine non ti fanno passare.

SIGFRIDO RANUCCI
Non c’è un vigile urbano?

VIGILE DEL FUOCO
Niente.

SIGFRIDO RANUCCI FUORI CAMPO
A Catania non ci sono più agenti dei vigili urbani. Erano 500 nel 2001, sono stati tutti promossi ispettori nell’arco di 5 anni.

SIGFRIDO RANUCCI
Ma dice che non ci sono più rimasti agenti semplici praticamente.

UMBERTO SCAPAGNINI - EX SINDACO DI CATANIA
Si, si è vero ma questo però non implica, nel caso dei vigili, non implica un incremento diciamo di quello che è il costo. Soltanto che questi si so fatti vecchi.

SIGFRIDO RANUCCI
Si è fatto più difficile farli scendere in strada questo mi hanno detto…

UMBERTO SCAPAGNINI - EX SINDACO DI CATANIA
Si, perché si so fatti vecchi poveretti.

SIGFRIDO RANUCCI FUORI CAMPO
La gente si lamenta che non sono in strada ma anche quando lo sono la situazione che abbiamo visto è questa: l’ispettore è al cellulare, davanti a lui uno scooter attraversa la doppia corsia. Ancora un altro e dopo un paio di secondi un motociclista senza casco. Ancora uno senza casco. Un’auto compie un’altra infrazione. Ancora una motociclista senza casco. Tutto avviene in un paio di minuti in una delle strade più congestionate della città.

MILENA GABANELLI IN STUDIO
Da giugno c’è un nuovo sindaco che dice di aver azzerato le consulenze esterne, e di aver avviato le procedure per la riduzione del numero dei dipendenti. Anche il direttore del personale è cambiato, ma con i bilanci finiti in procura, ha ritenuto di pagare 2 milioni di euro di premio per il raggiungimento degli obiettivi ai dirigenti comunali che di obiettivi specifici da raggiungere non ne hanno mai avuti. Di certo Catania fino all’anno scorso è stata l’unica città italiana ad avere il direttore del personale, il direttore dell’urbanistica, e il ragioniere generale che erano gli stessi sia al comune di Scapagnini che alla Provincia di Lombardo. Tanto da arrivare al paradosso che il direttore del personale per spostare dei dirigenti dalla provincia al comune, scrive a se stesso. E si risponde. Però uno dice, avranno risparmiato, no perché prendevano lo stipendio doppio. Oggi La gestione del personale è finita sotto la lente della magistratura, insieme al libro mastro di Lombardo diventato governatore della Sicilia: sono mille pagine di richieste di raccomandazioni, perfino per entrare dentro i servizi segreti militari. Certo è che a Catania di soldi ne sono arrivati tanti. Per risolvere le questioni urgenti, nel 2002 Scapagnini viene nominato dal Governo commissario.

...continua... (3a parte)

post precedenti: (1a parte), (2a parte)



22/03/09

I Corsari dell'Oro Nero dell'Etna

E’ arrivato il denaro. Finalmente dopo lunghe peripezie il Distretto Produttivo della Pietra Lavica dell’Etna ha visto premiato il suo impegno ed insieme ad altri 7 distretti riceverà il primo finanziamento del settore.

La notizia è dell’11 gennaio scorso mentre la pubblicazione dei decreti sulla Gazzetta Ufficiale da parte dell’assessorato alla cooperazione è del 13 febbraio.

Sono 4 i milioni di euro che arrivano per finanziare il settore dell’Information and Communication Technology delle imprese coinvolte. Ma cerchiamo di capire bene il contesto in cui operano questi distretti con la globalizzazione che avanza e la crisi finanziaria.

Ricordate quando cominciarono ad affiorare in Italia i primi supermercati? Soffocavano improvvisamente il lavoro dei bottegai togliendo loro la linfa vitale della clientela. Le politiche economiche degli ultimi decenni hanno favorito le grandi imprese di pochi, mettendo in crisi le piccole imprese ma anche l’artigianato di molti.

Favorendo il commercio di massa siamo arrivati, anche grazie a classi dirigenti senza scrupoli e ad una classe politica sempre più autoreferenziale, alla ormai famosa crisi di questi tempi. Forse il capitalismo come lo abbiamo sempre conosciuto sta collassando su se stesso.

I segnali di questa catastrofe, dobbiamo ammetterlo, ci sono da anni. Pensate al periodo di crisi di fine anni 80-inizio anni 90. Proprio in quel periodo si pensò di venire incontro a tutte quelle realtà imprenditoriali e artigiane che dovevano fare i conti con la concorrenza della globalizzazione. Vennero pensati i distretti industriali e poi produttivi. Le concentrazioni di aziende raggruppate per settore e territorialità si univano per resistere allo strapotere economico.

Nella zona etnea, famosa per il mongibello e la sua lava, centinaia di lavoratori hanno fatto la fortunata storia dell’artigianato locale della pietra lavica.

Una fortuna che se non inserita in un contesto moderno di produzione, rischiava di essere persa. Soprattutto in un futuro prossimo dove i paesi del Mediterraneo sarebbero tornati, dopo secoli, a solcare i mari per rilanciare un mercato di antiche e gloriose soddisfazioni.

A Catania, infatti, in vista dell’apertura dei mercati di Mediterraneo 2010 l’idea è stata quella di proporre il meglio della produzione locale ai futuri acquirenti della costa dell’Eurasia e dell’Africa.

Si è progettato quindi un grande polo fieristico che mira specificatamente al business del settore agroalimentare e lapideo.

Il porto di Catania quindi, nel futuro mercato mediterraneo, proporrà soprattutto arance e pietra lavica.

Per il momento il progetto della futura EtnaFiere S.p.A., che avrà sede a Belpasso, non ci dà risposte a breve termine sulla sua realizzazione però il grosso business che si prospetta è stato ampiamente previsto e anticipato da due noti dottori commercialisti catanesi, già all’inizio degli anni 2000.

Fu in quegli anni infatti che il rampollo dello Studio Pogliese, l’allora assessore provinciale allo sviluppo economico di Catania Salvo Pogliese, diede vita alla promozione del “Distretto della Lava. Una forma di distretto ancora acerba, così come la legislazione del tempo, ma la sua intuizione si sposava perfettamente con il ruolo di presidente di EtnaFiere, del dott. Commercialista “Senior” Antonio Pogliese che ha contribuito in prima persona a rilanciare l’economia del centro nevralgico di Belpasso. Non solo Etnapolis, ma ovviamente anche la pietra lavica. Il comune belpassese infatti è il primo interessato al mercato della preziosa pietra con le sue 12 cave e circa il 40% di imprese di tutta la zona.

Una ricchezza che il sindaco Alfio Papale conosce bene sin dai tempi del “Distretto della Lava” e oggi che in qualità di rappresentante comunale è diventato il presidente del Distretto della Pietra Lavica.

Ma il controllo professionale sul distretto dei nostri commercialisti rischiava di vacillare con la Finanziaria 2006. Tremonti infatti aggiudicava ai distretti un inedito potere di concertazione fiscale. In pratica da quella manovra il distretto, senza nessuna qualifica in merito, poteva direttamente contrattare col fisco i vantaggi fiscali delle aziende consociate facendo a meno della consulenza professionale dei commercialisti.

Quindi i professionisti che avevano nasato per primi l’affare venivano tagliati fuori dalla contabilità del distretto. A meno che…

A meno che il commercialista in questione non sarebbe entrato dentro il direttivo del distretto. Come? Prima come socio in qualità di presidente di Etna Ambiente s.r.l. e poi diventando nel 2009 revisore dei conti della Fondazione che rappresenta l’organismo del distretto.

Ma è proprio attorno alla governance di questa Fondazione che si riescono a evidenziare le capacità imprenditoriali e amministrative che ruotano attorno all’oro nero dell’Etna.

Se da un lato abbiamo l’astuta intuizione dei personaggi sopraesposti, dall’altro lato vediamo gli amministratori di uno dei 27 comuni del distretto, impegnato in un affannoso tentativo di aggrapparsi all’ennesimo carro/baraccone del mondo affaristico siciliano.

Il comune di Aci S.Antonio sin dalla scorsa amministrazione ha partecipato al patto del distretto perché nel suo territorio lavorano artigiani della pietra lavica. Sono solo due imprese (Cristaldi Francesco e Grasso Orazio) su circa 80 totali del distretto che, comunque sono rappresentative dell’artigianato locale. Le due ditte però, nonostante avessero già singolarmente fatto parte del lungo percorso di selezione dei distretti, oggi non hanno ancora aderito alla sua Fondazione.

Ricordiamo a tal proposito che dalla Finanziaria 2007, che inserì un contributo statale in favore dei distretti, l’iter di riconoscimento ha visto in corsa ben 7500 imprese siciliane di cui 3.600 promosse, riducendo i distretti interessati da 58 a 23. Il distretto della pietra lavica è riuscito grazie ad un incoraggiante voto di “quasi sufficiente” a passare poi alla fase successiva rientrando al decimo posto tra i

restanti 12 progetti finanziabili.

Per la nuova amministrazione Cutuli essere protagonista nell’area distrettuale era un affare non solo in vista del mercato aperto del Mediterraneo, ma anche e soprattutto per la previsione di finanziamenti di 200 milioni di euro tra fondi europei, statali e regionali di cui 80 milioni attraverso il Por Fesr 2007/2013.

I primi 8 milioni riguardanti le attività di ricerca, sviluppo e trasferimento tecnologico sono quelli di questi mesi, ripartiti in due tranche. Della prima ne abbiamo notizia il 13 novembre 2008 l’assessore regionale siciliano alla Cooperazione e Commercio, Giovanni Roberto Di Mauro fa sapere che sono stati stanziati i primi 4 milioni per potenziare i 12 distretti produttivi regionali. Della seconda tranche c’è ancora d’aspettare.

Con la prima partita in arrivo, al distretto della pietra lavica non bastavano le firme del Patto per lo Sviluppo del 2006, perché per ricevere quei finanziamenti occorreva una struttura giuridica che è stata individuata nella Fondazione, secondo gli esperti un ottimo organo di Governance. Ma la Fondazione in quel momento era ancora da costituire.

Il sindaco di Belpasso quindi, si getta a capofitto nella sua costituzione, il 14 novembre chiama i comuni coinvolti e chiede chi vuol essere socio fondatore o semplicemente socio. Il 20 novembre si firmerà l’atto costitutivo e più in là si eleggeranno le cariche direttive.

Rispetto alla numerosa partecipazione al Patto però, i soci che, versando una quota annua di 500 euro, accettano di convergere nella Fondazione sono circa la metà e i Comuni che diventano soci fondatori sono 5: Aci S.Antonio, Giarre, Ragalna, Zafferana e ovviamente Belpasso. Adesioni approvate in civico consesso. Le modalità di quello santantonese ne fanno il caso particolare.

Partecipazione alla FONDAZIONE DI PARTECIPAZIONE "DISTRETTO PRODUTTIVO DELLA PIETRA LAVICA DELL' ETNA"

Già dal titolo cacofonico dell’odg si capiva con quanta fretta e furia sono stati convocati i Consigli Comunali per il 19 novembre. Per Aci Sant’Antonio essendo la sesta convocazione urgente su sette le motivazioni portate in Consiglio dagli amministratori anticipano la burla tragicomica che si svelerà una volta che il direttivo distrettuale sarà formato.

L’assessore allo Sviluppo Stefano Finocchiaro inizia tentando il vecchio metodo di elevarsi meriti di fronte alla noncuranza della precedente amministrazione. Un tentativo mal riuscito dato che quella convocazione è consequenziale alla richiesta appena fatta pochi giorni prima dal comune capofila Belpasso, senza contare poi l’incompleta documentazione presentata ai Consiglieri.

Comunque l’assessore segue illustrando l’”imperdibile opportunità” di entrare a far parte degli scranni del direttivo del distretto.

Lo statuto prevede che i 2/3 del Consiglio d’Indirizzo siano rappresentativi dei soci fondatori, ma concretamente c’è qualche possibilità in più ma non vi è certezza, bisogna partecipare all’elezione ed essere eletti.

Quindi un’opportunità discutibile che potrebbe essere ottima, se non fosse che... l’approvazione della delibera è macchiata da una violazione dell’articolo 3 del regolamento delle commissioni. Infatti la commissione competente non è stata messa in condizione di esaminare il documento e di esprimere il parere vincolante per passare al Consiglio. E il tempo per farlo c’era.

La delibera è passata ugualmente nonostante la contrarietà dell’opposizione ma soprattutto del parere SFAVOREVOLE del segretario comunale (messo a verbale).

Quindi il valore aggiunto di diventare protagonisti nei bandi che finanzieranno il distretto si è trasformato in un illecito amministrativo che anziché assumere un aspetto di provvidenziale furbizia sicula diventa un inutile passo falso quando l’8 gennaio l’assemblea del distretto si riunisce per eleggere il direttivo e tra i presenti non compare nessun rappresentante del comune di Aci S.Antonio.

Un’assenza, questa, che dopo la magagna in Consiglio, forzatamente giustificata dall’ingresso nella stanza dei bottoni, diventa una beffa imbarazzante quando gli elettori presenti si nominano tra di loro rendendo goffo il tentativo dell’amministrazione Cutuli di entrarci.

Forse sono cose che succedono quando più elementi di cattiva amministrazione si accavallono. Quel giorno probabilmente, la gestione dello sciopero dei netturbini santantonesi, era un’inefficenza amministrativa così evidente da occupare completamente gli affanni della giunta.

I corsari, si sa, non sono stinchi di santo, il loro obiettivo è quello di arraffare tutto l’oro. Non daranno un esempio positivo ma, possono esser visti da qualcuno come eroi. I seguaci che invece vogliono emulare le gesta dei corsari con la speranza di raccattare qualche moneta, il più delle volte, oltre che dare un esempio certamente negativo, appaiono ai più, profondamente patetici.