21/04/08

Non accettare Camicie dagli Sconosciuti

Di solito le mamme molto premurose ostentano quotidianamente il monito ai propri figli di non accettare caramelle dagli sconosciuti, ma se ad Aci S.Antonio le mogli delle vittime del "metodo della camicia" avessero usato la stessa preoccupazione con i loro mariti, forse evitavano la truffa dell'ennesimo creativo del crimine catanese.

Già a Catania alcuni conoscevano questo beffardo modo di truffare la gente ma ad Aci Sant'Antonio quattro automobilisti sono rimasti con un palmo di naso.

Il signor C.B. di circa 42/43 anni, pregiudicato catanese, a bordo di un ciclomotore, veniva direttamente da S.Cristoforo fin nelle nostre parti e sceglieva le sue vittime casualmente (?) mentre queste si trovavano all'interno della propria auto fermi o in sosta. Qui l'uomo, con in mano una camicia (chissà di che qualità!), proponeva l'acquisto di questa ai malcapitati e sfruttando la sorpresa estorceva denaro minacciandoli verbalmente. La cadenza e il tono esperto risultavano molto convincenti!

A scoprire il tizio sono stati l'intuito e le attente indagini svolte dai Carabinieri di Aci Sant'Antonio che grazie a delle immagini di una telecamera di video-sorveglianza hanno permesso di risalire all'autore dei colpi.

Gli elementi, raccolti e presentati al giudice per le indagini preliminari della Procura di Catania sono stati ritenuti validi, cosicchè è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere lo scorso 28 marzo e l'accusato è stato ritenuto essere il presunto autore delle 4 rapine e di un furto con strappo avvenute nell'acese. I Carabinieri quindi, all'alba del 3 aprile si sono spinti fin dentro il malfamato quartiere di Catania per arrestarlo direttamente a casa sua.
Per lui si sono, nuovamente, aperte le porte del poco accogliente carcere di piazza Lanza.

Nuovamente perchè secondo le informazioni date dal quotidiano "La Sicilia" il 4 aprile, il fantasioso pregiudicato sembra avere molta confidenza con gli arresti, tanto da ritentarne il ritorno non appena sia fuori.

L'attività dell'uomo, quindi risulta essere stata questa:

Il 2 novembre 2006 va ad offrire camicie a Valverde e gli frutta 615 euro.
Circa un mese dopo, il 5 dicembre, si spinge fino ad Aci S. Antonio e qui la vittima risulta essere più facoltosa (950 euro). Così per sistemarsi ancora meglio le festività natalizie il 21 dicembre del 2006 va a Siracusa a tentare una rapina presso una filiale della Banca di Palermo, ma qui viene arrestato e buon Natale. Nel frattempo, passando ai domiciliari si sente più libero di muoversi e si ricorda delle tasche dei santantonesi, così il 18 giugno 2007, non avendo una camicia con sè realizza direttamente un furto con strappo portandosi a casa 415 euro.

Finiti presto i soldi il 5 luglio è di nuovo ad Aci S. Antonio, stavolta con la camicia ma riesce a estorcere "solo" 100 euro. Dopo tutte queste uscite il 29 settembre 2007 qualcuno se ne accorge e lo riporta di nuovo in carcere per evasione dei domiciliari.

Ma l'1 ottobre è di nuovo fuori! E dove va? Ad Aci S. Antonio naturalmente! Ma stavolta saranno solo 70 euro il suo magro bottino.

Gli uomini dell'Arma fanno sapere che le performance potrebbero essere state di più ma alla fine l'improvvisata attività (2000 euro in un anno) è risultata fallimentare. Non solo perchè più passava il tempo e più le tasche dei santatonesi erano vuote (!?) ma anche perchè il gioco del fannullone finisce, come detto, il 3 aprile con i Carabinieri.


Morale della favola: gli uomini-trottola di piazza Lanza avrebbero bisogno di attività oneste e dignitose. Attività che non riescono a trovare, in una Sicilia sempre più povera.



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